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‘Scarti’ di liposuzione miniera di cellule simil-staminali embrionali

‘Scarti’ di liposuzione miniera di cellule simil-staminali embrionali

Roma, 7 set. (Adnkronos Salute) – Cruccio di tante aspiranti magre, i
rotolini di grasso aspirati durante la liposuzione sono una miniera di
preziose cellule simil-staminali embrionali. A puntare i riflettori
sull’utilità delle sferette di grasso umano ‘avanzate’ dalla
liposuzione sono i ricercatori della Stanford’s School of Medicine
(Usa), in una ricerca pubblicata online sull’ultimo numero di ‘Pnas’.
In pratica, il materiale estratto con l’intervento ‘pialla-cosce e
addominali’ – finora destinato alla distruzione – è ricco di cellule
versatili, che possono essere sottoposte al processo di
‘ringiovanimento’ per diventare staminali pluripotenti indotte (le
ormai famose iPS). Oltre tutto con un procedimento molto più facile e
rapido di quanto non accada con le cellule della pelle, usate spesso
dai ricercatori. "Abbiamo identificato una grande risorsa naturale",
spiega il chirurgo Michael Longaker, coautore della ricerca insieme al
cardiologo Joseph Wu. Proprio in considerazione delle potenzialità di
questo materiale, Longaker ha ribattezzato gli ‘avanzi’ della
liposuzione "oro liquido". Riprogrammare le cellule adulte per
funzionare come le staminali embrionali è una delle strade battute
dagli scienziati per creare linee cellulari specifiche per ogni
paziente, e poter rigenerare così i tessuti, o studiare in laboratorio
nuove cure personalizzate."Dal 30 al 40% degli adulti negli Usa è obeso
– aggiunge Wu – Dunque non solo si tratta di una gran quantità di
cellule" potenzialmente disponibili, "ma anche del fatto che potremo
riprogrammarle in modo molto più efficiente di quanto non accade oggi.
I fibroblasti (cellule della pelle), infatti, devono essere coltivati
in laboratorio per tre settimane o più prima di poter essere
riprogrammate, mentre le staminali dal grasso sono pronte" per il
trattamento. Non solo. Il fatto che queste ultime possano essere
‘convertite’ senza la necessità di cellule ‘nutritive’ derivate dai
topi può contribuire a fare degli ‘avanzi’ dell’intervento estetico un
materiale ideale da utilizzare a scopi terapeutici. Nei rotolini che si
accumulano su addome e cosce, oltre al collagene e alle cellule del
grasso – spiegano i ricercatori – ci sono anche cellule multipotenti
chiamate staminali adipose. In partenza sono dotate di un ‘portafoglio’
di opzioni di differenziazione discretamente ampio: possono diventare
grasso, ossa o muscoli. Ma questa flessibilità pre-esistente può essere
ampliata proprio mandando indietro la lancetta dell’orologio, e
trasformandole in simil-embrionali. Il tutto molto più facilmente di
quando accade con i fibroblasti. E, rispetto a queste cellule, il
processo di ringiovanimento delle staminali adipose ha un’efficacia 20
volte superiore. Le nuove iPS hanno superato i test standard per la
pluripotenza e possono trasformarsi in tre tipi di tessuti umani. Ora i
ricercatori ne stanno studiando in particolare una sotto-popolazione,
per capire se può essere riprogrammata in modo ancora più efficiente.